Nel giro di 7 mesi nelle Marche - dopo un primo provvedimento nel caso di Mario (nome di fantasia), tetraplegico da 11 anni, per il quale la procedura è ora 'ferma' sulla questione del farmaco da utilizzare - seconda ordinanza analoga del Tribunale di Ancona per Antonio, anche lui tetraplegico: sciogliendo la riserva dopo l'udienza del 18 gennaio, i giudici hanno ordinato all'Azienda sanitaria unica regionale di procedere alla verifica delle condizioni del malato per l'accesso al suicidio assistito, come sancito dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 nel caso Cappato/DjFabo. Lo fa sapere l'Associazione Luca Coscioni. 
   

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